Le parole di Paola Gerevini, proprietaria di Lo Stagno, spiegano la sua visione di come fare agriturismo in un luogo speciale che è connubio tra passato e presente. “Dopo la morte dei miei genitori ho voluto recuperare la mia porzione di proprietà per permettere alla mia casa di continuare a vivere e a trasmettere messaggi positivi. Non ci si può improvvisare operatore agrituristico se non si ha la Natura dentro da generazioni, se non si appartiene alla civiltà dell’ eterno ritorno, del tempo circolare delle stagioni da cui, chi vive lontano dalla terra, si sente escluso.
Nel mio agriturismo non ho volutamente messo a disposizione dei miei ospiti né il televisore, né iltelefono, né il servizio di ristorazione per esterni, ma camini, cucine accessoriate, grandi tavoli attorno ai quali riunirsi per condividere impegni, tempo ed emozioni illuminati, quando fa freddo, dalle fiamme scoppiettanti del camino.
Ho voluto, in sintesi, dare una casa a chi è lontano da casa o a chi ne ha una troppo piccola per poter assaporare la gioia di invitare molti ospiti. È quasi superfluo aggiungere che questo agriturismo d’altri tempi rappresenta il luogo ideale per ricaricarsi dallo stress e dalle preoccupazioni”.
Come ha scritto un ospite sul libro dei messaggi: “Questo luogo trasuda amore, sensibilità, buon gusto. E vi si respira un’ atmosfera magica, fuori dal tempo”